Pupo rompe il silenzio e fa una rivelazione: “Giudicato con superficialità” | Tensione alle stelle
Enzo Ghinazzi in arte Pupo, dopo la bufera mediatica rompe il silenzio e fa una rivelazione scottante: ecco cosa ha detto
Uno dei cantanti che ha sempre fatto parlare di sé sin dal primo esordio nel mondo musicale è lui, Enzo Ghinazzi che tutti conoscono come Pupo. Il suo nome d’arte non gli è mai piaciuto ma è stata la sua fortuna,c osì come i tanti brani musicali come Su di noi, Gelato al cioccolato e moltissimi altri. Purtroppo, di recente è finito al centro della bufera mediatica per via di un episodio che ha sconvolto i media e i fan che lo hanno sempre appoggiato.
Bisogna dire che Pupo è sempre stato controcorrente, la sua musica è piaciuta sin dal primo esordio. Nel 1975, a soli vent’anni, egli esordisce come cantante alla Baby Records, casa discografica di Freddy Naggiar che gli assegna lo pseudonimo di Pupo.
Un anno dopo, viene pubblicata la canzone scritta da Cristiano Malgioglio, Gelato a cioccolato che, inizialmente si pena abbia un secondo fine un pò più piccante, in realtà Malgioglio, dopo anni, svela la verità: “Mi avevano chiamato per scrivere una canzone e mi dissero ‘Fai una cosa sul gelato’. Stavo lavorando con Mina, non me la sentivo, poi sono tornato a casa e quel giorno mi preparo un budino. Solo che al posto dello zucchero ho messo il sale e così è venuto ‘dolce e un po’ salato’, voi pensate sempre al doppio senso, ma dico la verità“.
Pupo rompe il silenzio e svela la sua verità
Nonostante il grande successo mediatico, Pupo è finito al centro delle polemiche per via della sua partecipazione come membro della giuria a Road to Yalta, festival di musica internazionale russo giunto alla quinta edizione aveva fatto discutere. Il cantante era atteso come “special guest” ma qualche giorno dopo il clamoroso passo indietro.
Pupo, infatti. invia una nota a Dagospia, facendo chiarezza circa l’episodio: “Non accetto di essere giudicato con superficialità. Io ho conosciuto i russi e gli ucraini, come i kazaki e come gli uzbeki, tutti i popoli dell’ex Unione Sovietica li ho conosciuti nel momento in cui erano tutti insieme e so quanto amore e la fratellanza che ha sempre legato anche proprio i due popoli soprattutto gli ucraini e russi oggi assistere a quello che sta accadendo per me è una pugnalata al cuore”.
Circa le ragioni del dietrofront, Pupo ha specificato: “Non sono andato a Mosca per tutelare la mia famiglia, i miei amici, i miei collaboratori, le persone che vivono accanto a me e che della mia attività fanno un punto di riferimento per mantenere le loro famiglie, di una famiglia molto allargata che si ama e che io amo”.
Aggiungendo: ” Quindi è molto semplice: viviamo in un periodo di, consentitemi di dire, di pura follia, in cui ogni gesto viene strumentalizzato al punto da poter creare problemi indicibili e molto molto gravi, che danneggiano le famiglie e le persone”.