La moglie di Buffon è stata travolta da un lutto dolorosissimo. Scopriamo insieme per cosa soffre la D’Amico.
Chi non soffre, a seguito di un lutto? Anche se di un parente lontano, anche se di un amico che non si sentiva da anni, anche se di una persona con la quale non si aveva mai avuto un rapporto in presenza, ma solo in digitale; la morte colpisce comunque, inesorabile. Si rimane scossi, attoniti da questa semplice realtà; quella persona non esiste più. Quella persona è scomparsa, non è più in vita. Anche questa semplice consapevolezza atterrisce nel profondo.
Non fa eccezione il mondo dei vip; e nello specifico il caso di Ilaria D’Amico. La donna infatti è stata intervistata attraverso una puntata de La Confessione, un programma di Peter Gomez. Una rivelazione a trecentosessanta gradi, dove la D’Amico non ha risparmiato nulla; né il passato lavorativo nell’ambito del giornalismo sportivo, né il rapporto con Vialli, né la tormentata relazione col calciatore Gigi Buffon.
Ma quale fu la perdita, il lutto che più devastarono la D’Amico? Senza dubbio c’è un evento drammatico nella sua vita, una cesura dalla quale, da quel momento in poi, non si è più ripresa. La D’Amico, come ben sanno i suoi seguaci, è una conduttrice dal polso fermo, una ‘veterana’ del settore; eppure anche lei è stata visitata dalla ‘nera signora’.
La frattura peggiore è avvenuta quando è morta la sorella maggiore Catia, lo scorso 5 settembre 2020, nel fulcro della pandemia Covid. Aveva 59 anni e un tumore diagnosticato ancora nel gennaio 2019; ha lottato, ha combattuto contro quel tumore, ma infine il vil morbo ha prevalso. La morte della sorella ha sconvolto D’Amico.
In particolare, commossa da tanto dolore, D’Amico si è rivolta direttamente alla sorella scomparsa: “Cara Catia [la sorella n.d.r.] noi ci parliamo spesso e tu sai che le cose che io ti ho promesso. Parlo talmente tante volte con te che non ho bisogno di farti delle confessioni ulteriori“.
La D’Amico parlò per la prima volta del dolore per la morte della sorella solo dopo un mese dal lutto, descrivendolo come “Un fulmine a ciel sereno, perché lei era la persona più sana del mondo. Abbiamo gestito la malattia insieme, scegliendo il percorso. Se ne è andata in pochi mesi, il 5 settembre scorso“.
Un lutto che l’ha sconvolta nell’intimo, l’ha annientata: “Sono più fragile – aveva rivelato in un’intervista – Oggi fornisco meno importanza a come mi vesto, mi commuovo a pensare alla sua dignità e alla sua riservatezza“.