Serena Bortone ha ricordato un grande uomo che, a suo giudizio, ci ha lasciato. Scopriamo insieme di chi si tratta.
Serena Bortone non è nuova, dal palcoscenico digitale di Instagram, a melodrammatiche confessioni; sdolcinate dichiarazioni d’amore verso quel concerto, quel film, quel libro. Lunghe dissertazioni, in punta di tastiera, dove descrive con florilegio di aggettivi la nuova ossessione del periodo. Un assunto tanto più vero quando si considerano le commemorazioni per i grandi vip scomparsi.
Non è sfuggito a ciò l’inclassificabile compositore giapponese Ryuichi Sakamoto, scomparso ieri a settantun anni d’età. Soffriva da tempo di un tumore che lo ha infine portato alla morte lo scorso 28 marzo, con la pubblicazione del necrologio avvenuta il 2 aprile.
Chi non conosce Sakamoto? E’ stato uno dei migliori compositori della storia musicale internazionale. Classe 1952, nato a Tokyo, il genietto nipponico era capace di scrivere musica per ogni circostanze e medium: dai concerti, ai balli, ai videogame, alle suonerie per cellulari, agli inni politici, alle colonne sonore per i film. La colonna sonora per la quale vinse un Oscar fu ‘L’ultimo imperatore‘ (1987), del gigante italiano Bernardo Bertolucci.
L’ultima colonna sonora per la quale aveva lavorato era stata ‘The Revenant‘ (2015) sotto l’esperta regia made in Messico di Alejandro González Iñárritu. Ma il curriculum del compositore era davvero vasto e impareggiabile con collaborazioni musicali di altissimo livello, a cui apportava sempre il suo personale tocco. Ricordiamo tra i tanti icone come Iggy Pop e David Bowie.
Poteva forse Serena Bortone ignorare una simile, illustre, morte? Ovviamente no e infatti su Instagram ha redatto un lungo ricordo di quando ebbe modo di vederlo suonare in compagnia di David Bowie. L’occasione era il film ‘Merry Christmas Mr Lawrence‘; un’occasione preziosa poi ripetutasi con il programma ‘Alla ricerca dell’arca‘ di Mino Damato. La Bortone lo descrive come d’una bellezza bizzarra e sconvolgente.
“Oggi leggo che non ci sei più – riflette la Bortone, citando i (tanti) necrologi – Ma penso invece che tu, come gli Dei dell’Olimpo, non abbia una dimensione corporea. La tua musica invece, resta sempre dentro di me” ha concluso la Bortone. Davvero un commovente omaggio, nella tradizione dei post della conduttrice.
Chissà cosa ne avrebbe pensato il compositore giapponese, dall’espressione sempre così indecifrabile.