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Gigi D’Alessio, il ricordo strappalacrime del cantante: “Dopo un po’ morì…”

Gigi D’Alessio per ‘A ruota libera’, screenshot della trasmissione

La musica di Gigi D’Alessio è nota a ogni italiano. Meno conosciuto invece è un doloroso dramma attraversato da D’Alessio nei primi anni di attività. 

Gigi D’Alessio lo ha raccontato più volte; e il video circola e ricircola sui Social, specie nell’ambito die video motivazionali. Al di là delle strumentalizzazioni proprie dei canali di motivazione e personal branding, il video funziona, perché altamente emozionale. La fonte sembra essere un’intervista al Roxy Bar di Red Ronnie.

Il musicista era ancora alle sue prime armi; e dopo i primi, incerti, tentativi andava raggranellando i primi successi. Il padre gestiva un negozio piuttosto malmesso, al quale si recava con un’automobile altrettanto malmessa.

Si trattava di una Peugeot 202 con portabagagli; un mezzo che aveva attraversato davvero ogni disavventura e ogni fatica, tra mille problemi. Si venne a creare allora una situazione paradossale: il figlio, ormai ben affermato e ricco, possedeva un’auto di lusso e vestiva bene; il padre, poverissimo, continuava a usare un’auto scassata, gestendo giorno dopo giorno il suo negozietto che non aveva mai avuto un reale successo.

La confessione di Gigi D’Alessio: parole strazianti

Eppure la situazione non era così drammatica, il padre avrebbe potuto vivere una vita migliore. Specificatamente Gigi D’Alessio chiarì che, dopo molte insistenze da parte sua e molti dinieghi, gli aveva regalato una nuova auto, una Alfa 146 usata, con 30mila chilometri sul cruscotto. Altre auto il padre non le aveva proprio volute; e dunque D’Alessio si era rassegnato a vendergli quella singola auto ‘umile’.

Gigi D’Alessio si emoziona per ‘La Vita in diretta’, screenshot della trasmissione

E sul fronte degli affari nel negozio? Anche in quell’ambito il padre ricevette, dopo aver più volte tentato di dissuadere il figlio, una piccola somma sul suo conto bancario, quanto bastava per non dover offendere la sua sensibilità. Insomma, il figlio voleva aiutare il padre. Ma questi era un uomo orgoglioso e non avrebbe mai accettato un simile regalo.

Come racconta D’Alessio “Qualche tempo dopo, mio padre morì“. E cosa ritrovò D’Alessio, dopo la sua scomparsa? I soldi versato nei conto in banca non erano stati toccati e l’auto usata comperata per il padre non si era mai mossa, era ferma ai 30mila chilometri con la quale l’aveva comperata. Regali, a quanto pare, incompresi. Forse volutamente, considerando l’umile orgoglio del padre.  Una figura della quale D’Alessio va tutt’oggi orgoglioso.