Un noto volto della Mediaset sta attraversando un travaglio difficile, vivendo un periodo di grandi difficoltà. Scopriamo insieme che cos’è successo.
Shit happens, dicono gli americani. Le disgrazie succedono, in altre parole. Possono essere grandi, possono essere piccole, possono essere personali o universali.
Ma succedono.
Quella fitta al capo non è solo mal di testa, è un tumore. Quella ferita così piccola, così innocua sottoposta a infezione non è un malessere passeggero, è cancrena. Quel mal di schiena che ritorna ogni tanto è l’inizio di una sciatica invalidante, non è un malessere una tantum.
E la disgrazia, di per sé, è democratica, colpisce infatti tutti senza distinzione: star e uomini comuni, attori e spettatori, conduttori televisivi e ospiti. Non c’è scampo dall’essere vittima di una disgrazia, senza apparente ragione. L’unica, reale, differenza è che la star può avere migliori cure mediche; e che, attraverso i Social, può rendere la sua tragedia nota a ogni cittadino.
La tragedia è avvenuta, in questo caso, a danno di un volto conosciuto della Mediaset, una personalità che tanti conoscono. E ha travolto il figlio prediletto, ormai mutilato. Il tutto per un caso sfortunato, niente più che una disgrazia, per l’appunto. Una catena di casualità.
Ci riferiamo naturalmente a quanto patito da Paola Caruso: la famosissima showgirl si era recata in Egitto per una vacanza tranquilla, ma era incorsa in un grave incidente. Il figlioletto che soffriva una febbre alta era stato ricoverato in un ospedale locale e gli era stata fatta una ‘punturina’ per farlo guarire. L’iniezione però gli aveva danneggiato il piede, lasciandolo semi paralizzato agli arti inferiori. Uno dei due piedi, quello colpito dalla siringa, non sembra più muoversi senza l’aiuto di un tutore.
La Caruso ne ha parlato durante l’ultima puntata di Verissimo dove ha confessato tutto il suo dolore. Il danno infatti è permanente, il bambino – per l’errore di un medico dissennato – utilizzerà un tutore per tutta la sua vita.
“Il danno è permanente e l’unica cosa che possiamo fare è un intervento che però ha una riuscita massima del sessanta per cento e non è sicuro” ha commentato, tra le lacrime. In particolare tanto a Caruso, quanto il pubblico non riuscivano a capacitarsi di come il bambino, prima del viaggio, fosse completamente sano; e ora invece, per l’eccessiva premura di voler curare una febbricola, rischia di essere uno storpio.