Lino Guanciale, attraverso un’intervista concessa alla stampa, ha rivelato un dettaglio della propria vita inedito, connesso a quale lavoro desiderava fare da grande. Scopriamolo insieme.
Chi non ama Lino Guanciale? Un attore semplice, quasi innocente nella sua ingenuità, ‘alla mano’ un po’ con tutti; dai politici, ai colleghi attori, alle comparse, financo alle persone più umili. Non sorprende che piaccia così tanto.
Già noto per tanti ruoli, Guanciale è assunto a grande celebrità a seguito del ruolo di Cagliostro all’interno della serie tv ‘La Porta Rossa’, ambientata nella bella Trieste. Qui si aggira con fare spettrale tra le rovine della città più asburgica d’Italia, comparendo di volta in volta sulla gigantesca gru Ursus, sui gradini dell’Università di Trieste, sulle Rive dinanzi al golfo dipinto di blu del mar Adriatico e naturalmente in Piazza dell’Unità d’Italia.
Vanity Fair lo ha intervistato attraverso il suo format, noto come ‘Vanity Fair Stories‘, andato in scena al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano. E’ la quinta volta che il noto giornale propone questo modello. Il tema sembra essere azzeccato a tempi tanto turbolenti quanto quelli attuali, in quanto recita ‘The change is you, storie che cambiano il mondo‘. Vengono così interpellate figure ritenute ‘chiave’ di questo cambiamento: nel mondo dell’intrattenimento registi e attori, nel mondo della musica cantanti e ballerini, nel mondo dell’editoria editori e scrittori e così via…
L’intervista del noto giornale ‘rock’ ha rivelato un dettaglio finora inedito su Lino Guanciale, ovvero sul lavoro che sognava di fare quando era bambino. Quando aveva tre anni l’attore infatti desiderava lavorare come benzinaio, perchè, dal finestrino dell’auto del padre, li vedeva spesso con questi portafogli pieni zeppi di banconote e pertanto, essendo solo un bambino, aveva logicamente pensato che fosse un mestiere assai remunerativo.
Inoltre – e questo è un fatto successo a molti, quando erano bambini – l’odore della benzina piaceva a Guanciale, lo ‘ubriacava’, gli faceva girare la testa. Quale mestiere migliore , se non quello del benzinaio, pertanto?
In una fase più tarda e decisamente più sera, quando Guanciale veleggiava tra l’adolescenza e l’età adulta, il futuro attore s’immaginava grande reporter, giornalista d’assalto; e aveva all’epoca addirittura partecipato e vinto un concorso dell’associazione Cinema Avvenire che permetteva di recarsi al Festival di Venezia. Lì, ancora ignaro che sarebbe diventato uno di loro, Guanciale si era mescolato ai più famosi attori italiani. Una scena televisiva e cinematografica della quale ora fa parte, a pieno diritto.