Un episodio drammatico, raccontato ai microfoni (e alle telecamere) della televisione. Non è il primo, ma colpisce per la sua efferatezza e per il luogo, ovvero nientemeno che la capitale, Roma. Scopriamo insieme le caratteristiche della vicenda.
Fatti di sangue, fatti traumatici. ‘Fatti vostri’? No, fatti di tutti. Si è occupato di un episodio sicuramente traumatico una delle ultime puntate del programma di Rai 2 ‘I Fatti Vostri’, diretto dai conduttori Anna Falchi e Salvo Sottile.
Stiamo parlando della puntata di martedì 21 febbraio, quando è stato intervistato Luca Battista, un uomo di mezza età (classe 1977, per la precisione), divenuto tristemente famoso per essere stato pugnalato presso la stazione di Roma Termini.
Come è avvenuto il tragico fatto di sangue e certo non il primo in quell’area? L’uomo è stato aggredito e ha ricevuto tre coltellate. Soccorso quanto prima dalle forze dell’ordine e dal 118, è poi rimasto in coma per tre giorni. ‘I Fatti Vostri’ ha scelto di trattare la vicenda, fornendole quella visibilità mediatica che, ci si auspica, consentirà di ‘smuovere’ le istituzioni responsabili, favorendo maggiori controlli e maggiore sorveglianza.
Il conduttore Salvo Sottile ha commentato che si tratta di “Un’aggressione avvenuta a distanza di un mese da quello alla giovane turista israeliana. Il protagonista di questa brutta pagina di cronaca è uscito dal coma ed è venuto qui a raccontarsi“. Tanto hype, pertanto; nonostante il carattere innegabilmente macabro dell’intera vicenda.
L’uomo vittima della brutale aggressione ha detto di sentirsi ‘miracolato’ a fronte di quanto era successo; infatti “Sono già stato in quella stazione, sono semplicemente uscito dalla parte sbagliata. Avevo ascoltato la partita tra Inter e Milan e poi sono stato avvicinato da queste persone“.
Gli aggressori volevano derubarlo di portafoglio e cellulare, ma invece di cedere, di arrendersi qual è il comportamento classico in queste occasioni, Battisti ha scelto di reagire, di difendersi: “Io ho provato a difendermi, ma qualcuno a un certo punto ha pensato bene di punirmi“.
Battista non ha risparmiato sconti né ai suoi aggressori, né al servizio sanitario della capitale, infatti ““Mi hanno inflitto tre coltellate, colpendomi all’addome e alla gola, sono svenuto e mi sono risvegliato poco dopo. Poi l’ambulanza è arrivata in ritardo, circa quaranta minuti dopo, non è normale e con le budella in mano non è molto bello“. Un racconto che colpisce per la carica emotiva e, al contempo, l’inerzia degli enti responsabili.