Un giornalista di Mediaset è stato vittima di un’aggressione brutale, dalle conseguenze potenzialmente mortali. Un incidente di percorso, per la propria professione, o la dimostrazione che le strade italiane non sono più sicure? Scopriamolo insieme.
La strada è immersa nella penombra, le luci ondeggiano e tremolano sotto il cielo nero di un inverno gelido, il passo nervoso per la solitudine si affretta verso la propria destinazione. Camminare nelle ore notturne, in alcune città del nord Italia, può sempre essere un’esperienza snervante.
La ragione è chiaramente da ricondurre al rischio di essere aggrediti per una rapina, di essere oggetto di un borseggio da parte di uno o più malviventi. Sebbene ingigantito dagli organi di stampa, il rischio di un’aggressione da parte di gang criminali persiste in molte città industriali, specie nei grandi agglomerati.
Secondo l’edizione 2022 del Sole 24 Ore sull’indice di sicurezza nelle province italiane, i reati sono generalmente in calo dell’8,7%, ma con forti differenze a seconda del luogo. La città che, dai puri dati, sembra essere più pericolosa è Milano che sfiora i 200mila reati denunciati, oltre 5mila ogni 100mila abitanti. La capitale economica d’Italia si qualifica alla prima posizione per i furti, rispettivamente ‘con destrezza’ e negli esercizi commerciali.
Al secondo posto spicca invece Rimini; principalmente a causa degli elevati flussi turistici. Si sfiorano i 20mila reati, 5mila ogni 100mila abitanti. La città è addirittura prima nella classifica nazionale per rapina (444) e seconda per furti (9mila). Merita infine menzionare la terza città della lista, cioè Torino; nuovamente sono i furti il problema (quarta in tutta Italia con 44mila episodi) e i reati informatici, con 16500 denunce di frodi, numeri estremamente elevati.
Nel caso odierno si è trattato di un’aggressione avvenuta a danni di un giornalista della Mediaset di 37 anni di età; camminava a Milano, in via Vittor Pisani, presso la Stazione Centrale. L’uomo stava svolgendo un servizio per la trasmissione ‘Zona Bianca’ di Rete 4. L’uomo stava facendo le riprese con una webcam nascosta nello zainetto.
Mentre camminava – era circa l’una di notte – è stato bersaglio di un’imboscata di quattro nordafricani, specificatamente di nazionalità marocchina e tutti under 30. Il gruppo lo ha minacciato, ha cercato di prendergli l’orologio (salvo poi rinunciare a causa del suo scarso valore) e infine si sono ‘accontentati’ di un cellulare. L’aggressione è avvenuta nelle ore notturne tra sabato e domenica.
Successivamente il giornalista ha raccontato l’evento a una pattuglia della Polizia di Stato che ha prontamente intercettato tre malviventi su quattro, mentre quello che aveva sottratto il cellulare è riuscito a fuggire. Il gruppo è stato denunciato in stato di libertà.