Gabriella Pession, protagonista della fiction La porta rossa su Rai 2, ha raccontato di aver sofferto molto per la perdita di una persona per lei molto importante
Gabriella Pession ha debuttato questa settimana nella fiction La porta rossa 3, in onda ogni mercoledì in prima serata su Rai 2. Nella promozione collegata a quest’uscita ha rilasciato una lunga intervista a Specchio, inserto de La Stampa, in cui ha svelato di essere stata colpita da un grave lutto mentre era sul set a registrare le puntate dell’attesa serie di cui è protagonista con Lino Guanciale. Due volti molto amati dal pubblico della tv di stato e non solo, dato che la Pession si è dimostrata una talentuosa attrice anche sui canali di Mediaset.
La persona coinvolta è il padre, morto proprio durante le riprese, fatto che ha destabilizzato molto la giovane attrice: “Essermi trovata sul set dove bisognava elaborare una perdita e sentire nell’assenza la presenza dell’altro è stato un viaggio poetico e intimo.”
Gabriella ha raccontato cosa pensa della morte e cosa per lei conta davvero: “Sono convinta che esista un’altra dimensione, non so forse darle un nome ma non ho una visione materialistica della vita. Sono convinta che non finisca tutto nel nulla. Oggi quindi la domanda che mi pongo è: cosa voglio lasciare ai miei figli ed ai miei cari?“.
Un’importante analisi frutto di una maturità superiore alla sua età e che fa notare anche la notevole sensibilità che caratterizza l’attrice, che trova nel set un conforto ai momenti bui del suo quotidiano.
Gabriella Pession infatti non ha avuto momenti sempre facili nel corso della sua vita. L’attrice ha dovuto affrontare un lungo periodo di depressione, in seguito ad un infortunio che l’ha costretta a rinunciare al pattinaggio, la sua più grande passione.
Infatti Gabrielle Pession ha raccontato come ha affrontato la malattia e come l’ha superata: “Ero pattinatrice sul ghiaccio, ma a causa di un infortunio ho dovuto rinunciare alla mia grande passione. Una rinuncia devastante per me”.
La recitazione le ha consentito di dare di nuovo un senso alla sua vita e a recuperare la profonda delusione di dovere smettere di praticare lo sport da lei tanto amato: “Quello sport era il mio mondo. È stato come tagliare un pezzo della mia identità, doverla seppellire e metterla nel cassetto. Faticavo a rimettermi in piedi e a guardare il futuro. Poi ho cominciato a recitare ed è cambiato il corso della mia vita…”.