Amadeus ‘fatto a pezzi’ proprio da lui: scoppia il terremoto prima di Sanremo
A un mese e mezzo dall’atteso Festival di Sanremo 2023 parole tutt’altro delicate nei confronti della kermesse e delle scelte artistiche del conduttore Amadeus da parte di un musicista sempre controcorrente
Morgan ha compiuto 50 anni e ha festeggiato nel migliore dei modi per lui, cioè sul palco del celebre teatro Parioli di Roma. E prima di esibirsi ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il tempo, in cui ha affrontato diversi temi tra cui quello del Festival di Sanremo, a cui ha partecipato nel 2020 con il discusso caso Bugo. Il musicista ha detto la sua sul cast del 2023 e sulle scelte artistiche del conduttore Amadeus. Ecco le sue parole.
Già lo scorso anno aveva fortemente criticato la kermesse e le parole di quest’anno seguono questa sua linea di pensiero: “Il Festival di Sanremo? Gli darò una sbirciata ma oggi Sanremo è l’esempio della non-canzone. Io nel ruolo di direttore artistico? Sarei sicuramente più vivace perché attingerei dalla verità della realtà musicale italiana”.
Il suo desiderio è quello di assumere il ruolo di direttore artistico un giorno: “Ci sono giovani musicisti e autori fantastici che la gente non conosce perché quel che si vede a Sanremo è il mondo delle multinazionali dei prodotti confezionati”.
Parole che confermano il poco spazio dato alle etichette indipendenti e che emerge anche sulla base della scelta dei sei giovani che sono stati promossi tra i Big in gara ma il discorso di Morgan va oltre questa mera constatazione.
Amadeus e la rivoluzione del Festival con le novità del 2023
Nonostante le critiche ricevute dal noto artista Morgan, il lavoro di Amadeus è sotto gli occhi di tutti. In tre anni è riuscito a riportare il Festival ad assumere un’attenzione mediatica che non aveva da tempo con brani che hanno scalato le classifiche e raggiunto anche il successo internazionale con l’emblematico caso dei Maneskin ma anche con gli ultimi vincitori Mahmood e Blanco.
In quest’edizione 2023 un cast molto variegato, tra vecchie glorie che riemergono dagli anni ’90 fino a nuove promesse che rispecchiano i gusti delle nuove generazioni e del mercato discografico, con tanti artisti da milioni di stream su Spotify che hanno scelto di mettersi in gioco e partecipare alla kermesse.
Una novità sta nella serata delle cover con la possibilità di interpretare brani fino al 2009 mentre lo scorso anno non era stato accettato il primo decennio di questo secolo. Un modo per avere un roster di canzoni più ampio ed interessante.