Ilaria D’Amico, il risveglio è orrendo: crollo improvviso per la compagna di Buffon
Un brutto risveglio per Ilaria D’Amico, la conduttrice deve fronteggiare un flop ben oltre le aspettative, il rischio di chiusura anticipata del programma è realtà
Nel giovedì sera italiano fa davvero scalpore il flop di ascolti del nuovo programma di Ilaria D’Amico dal titolo Che c’è di nuovo?: il talk di Rai Due, dopo l’esordio da incubo di sette giorni fa con 349mila utenti e il 2.2% di share, perde altri spettatori, venendo visto soltanto da 299.000 utenti e facendo registrare un misero 1.7% di share. Trattasi del programma meno visto dell’intero palinsesto generalista. Un risultato ben al di sotto delle aspettative per il programma di approfondimento politico, nato dallo stesso ideatore di Nemo – Nessuno escluso, condotto invece dall’irriverente Enrico Lucci. I motivi degli ascolti così deludenti sono da riscontrare in una concorrenza spietata ma anche dall’incapacità della seconda rete pubblica di intercettare un pubblico appassionato di politica che vira su Rete 4 e su La 7, canali che offrono palinsesti costanti in quel termine.
Gli ascolti di giovedì 3 novembre e il discorso di Cosmo sui rave party
Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso su Rai Uno ha intercettato 3.4 milioni di utenti e il 18.9% di share, dati simili a una settimana fa anche se in leggera flessione dato che ha perso 100mila spettatori e un punto di share. Numeri buoni, ma non entusiasmanti. Il Grande Fratello Vip 7 mantiene intatto, e quindi consolida, il proprio pubblico: 2.6 milioni e 20.8% di share. La partita di Europa League Roma-Ludogorets ha conquistato 1.242.000 spettatori su TV8. A vincere la gara di auditel della politica è stato Dritto e rovescio, condotto da Paolo Del Debbio, contro Piazza Pulita di Corrado Formigli.
Molto condiviso sui social il discorso del DJ Cosmo che si è presentato come “Marco, un uomo di 40 anni, sposato, padre di tre figli. Ogni tanto ho bisogno di vivere il mio tempo fuori dall’ordinario» ha esordito l’artista, «non so se ve ne siete resi conto, ma la nostra socialità è sempre meno libera: la società del controllo è un incubo». Alla società del controllo Cosmo ha così contrapposto l’ideale del rave, o meglio, dei free party, «contesti gratuiti, liberi, in cui c’è un senso di solidarietà e fiducia reciproca tra i partecipanti che raramente si trova al di fuori, in cui c’è anche un’etica di fondo per cui tutti i partecipanti sono responsabili di quello che succede“. Il suo monologo si è inserito nel dibattito pubblico inerente alla legge che vieta i rave party con il carcere dai 3 ai 6 anni per chi partecipa.