Federica Pellegrini, la scoperta della malattia: la nazione disperata
La campionessa di nuoto Federica Pellegrini ha rivelato le difficoltà a recuperare dalla malattia che ha inciso sulla sua decisione di ritirarsi
Federica Pellegrini ha dato l’addio al nuoto al termine di una carriera costellata da successi e record. Grazie alle sue innumerevoli vittorie si è consolidata tra gli atleti più celebri della storia dello sport italiano. Proprio per questo motivo è stata soprannominata la Divina, essendo stata capace di imprese clamorose che hanno scaldato il cuore di milioni di italiani. Una vita ricca di dedizione e sacrifici con ore di duro allenamento in vasca ma ripagati da trofei e medaglie che l’hanno resa la nuotatrice da battere e la più temuta dalle colleghe della sua generazione. La delegazione e i tifosi sentiranno la sua mancanza, considerando anche che al momento nessuna sembra aver raccolto le sue redini. Superare il suo medagliere sarà un’impresa complicata ma la sua carriera potrà essere l’esempio da seguire per tutte le giovani nuotatrici che proveranno la strada del professionismo. In suo onore è uscito di recente un docu-film intitolato Underwater, all’interno del quale Federica si racconta a cuore aperto dagli esordi fino all’ultima Olimpiade di Tokyo 2020.
Il ritiro e la scoperta della malattia
Una volta ritirata, la Divina ha annunciato pubblicamente la sua relazione sentimentale con Matteo Giunta. L’uomo è stato per diverso tempo l’allenatore della Pellegrini, sostenendola sia all’interno della vasca che al di fuori, senza farle mancare mai la fiducia e l’affetto tanto che i fan della nuotatrice adesso sperano che possa diventare mamma. Federica si è dedicata alla televisione e non ha abbandonato il nuoto seguendo la squadra femminile come rappresentante della delegazione italiana ma è giusto che si prenda finalmente anche del tempo per sé, soprattutto dopo che ha scoperto di avere una malattia.
Anche la Pellegrini, come decine di milioni di persone al mondo, è stata contagiata dal Covid 19, virus che le ha provocato diversi problemi nella fase finale della sua carriera. Molta stanchezza è emersa tanto che l’equipe medica le ha consigliato di riprendere ad allenarsi a piccoli passi senza spingere al massimo da subito, cosa che non ha fatto tanto che una settimana dopo era a Budapest per delle gare a cui voleva a tutti i costi partecipare, scelta che ha pesato poi sul suo successivo recupero. Gli strascichi sono rimasti per un po’ di tempo ma adesso il virus appartiene al passato, anche grazie alla sua tenacia e determinazione.