Diego Abatantuono, il brutto dramma: “ho perso tutto” | il grande attore italiano si confessa
Chi non conosce Diego Abatantuono? Gentile gigante le cui doti attoriali hanno divertito per decenni sul grande schermo. Eppure anche Abatantuono visse una vita difficile, irta di difficoltà.
Classe 1955, più che un uomo un gigante: l’attore Diego Abatantuono ha fatto ridere e commuovere intere generazioni di italiani attraverso film divenuto piccole icone del cinema made in Italy. Eppure anche Abatantuono ha vissuto periodi difficili, fasi alterne della propria esistenza.
Inizialmente Abatantuono lavorava per un locale di jazz e cabaret a Milano; successivamente l’attore, meneghino di nascita, ma con sangue pugliese, approdò sul grande schermo con il film “Liberi armati pericolosi” di Romolo Guerrieri; un poliziesco tipico di quegli anni, intriso di pulp. Il passaggio al ruolo comico avvenne nel 1980, con “Fantozzi contro tutti” e “Tango della Gelosia“.
La cosiddetta Abatantuonomania, la passione per un attore-personaggio, dall’innegabile fisicità, avvenne con “Ecceziunale… Veramente” e poi con “Viuuulentemente mia” (1982), “Il ras del quartiere” (1983), “Attila Flagella Dio” (1982) e “Castellano & Pipolo“. Un ruolo comico poi perseguito sino all’ultimo, con ruoli anche in film tardivi quali “Vacanze di Natale ’90” (1998) e “Paparazzi“(1998)
Nell’ultimo decennio prima del duemila Abatantuono riuscì a espandersi, a “slegarsi” da alcuni stereotipi, interpretando ruoli di grande livello con “Regalo di Natale” diretto da Pupi Avanti (che gli fruttò la nomination per il David di Donatello), “Marrakech Express” (1989),”Turnè” (1990) e soprattutto “Mediterraneo” (1991), quest’ultimo produzione firmata Salvatores il quale vinse l’Oscar come miglior film straniero.
Diego Abatantuono e quegli anni difficili e umilianti
Eppure Abatantuono ebbe, proprio tra gli anni Ottanta e Novanta, rilevanti problemi economici. Proprio all’apice della sua popolarità, quando tutti ritenevano Abatantuono stesse assaporando il successo più puro, la soddisfazione più grande… Ecco Abatantuono registrò difficoltà economiche, fu (quasi) costretto sul lastrico.
Cosa successe? Essenzialmente, dopo aver accumulato ingenti risparmi, fu mal consigliato su quali investimenti adoperare e se non perse tutto, perse quasi tutto. Lo ha raccontato a un’intervista per Il Corriere della Sera: “Ho perso tutto. Un manager serio, dopo aver raccolto per la prima volta 7 miliardi di dollari, mi direbbe non muoverti per un anno. Invece sono stato spremuto, il “terrunciello” si esaurì, il mio manager ha fatto sparire i soldi stanziati per le tasse […] Per pagare i buffi, ho dovuto farlo notte dopo notte”.
Fu solo grazie al duro lavoro se Abatantuono riuscì a risollevarsi, se dopo diversi anni di continue serate, di film accettati epr sbarcare il lunario, riuscì a riconqusitare la sicurezza economica.